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Belysario: Astrologia a 360 gradi


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Nagualismi

2022-09-20 07:27

Belysario

Capricorno, Castaneda, Juan Ramon Jimenez, Capricorno, Nagual,

Nagualismi

Una poesia di Juan Ramon Jimenez

Mentre cercavo il nome di un qualunque Nagual nei libri di Castaneda (devo "appiopparmi" un ennesimo eteronimo per insinuarmi in nuovi meandri dell'Astrologia), aprendo "Il potere del silenzio" ho trovato le storie del Nagual Belisario, piuttosto divertenti perché Don Juan è costretto ad assumere abiti e sembianze femminili per sfuggire al "terrificante mostro". Sempre nel medesimo libro a pag. 67 della prima edizione Rizzoli del 1988, c'è una significativa poesia di Juan Ramon Jimenez, poeta spagnolo, premio Nobel nel 1956. Jimenez è un anomalo Capricorno con un nutrito gruppo di pianeti in Toro, la Luna in Aquario e Mercurio e Venere congiunti in Sagittario. Don Juan chiedeva spesso a Castaneda di leggergli alcune righe di poesie in lingua spagnola e Jimenez era uno di questi poeti. Leggendo attentamente la poesia sotto si può cogliere contemporaneamente la presenza del Nagual e del Tonal, momento che tutti abbiamo percepito nell'istante in cui, nella dicitura "pop", ci troviamo "tra il sonno e la veglia". Il poeta si chiede se


"sono io stanotte a camminare?"

e guardandosi intorno comprende che


"tutto è lo stesso e non è lo stesso.. Era spalancata la finestra? Non mi ero già addormentato?"  

I due mondi convivono nel medesimo istante




Sono io stanotte a camminare
nella mia camera o forse il mendico che s'aggirava furtivo nel mio giardino all'imbrunire?
Mi guardo intorno
trovo che tutto
è lo stesso e non è lo stesso... Era spalancata la finestra? Non mi ero già addormentato?
Non era verde-tenero il giardino?... Il cielo era azzurro terso... E ci sono nuvole
e soffia il vento
il giardino è cupo e malinconico.
I miei capelli erano neri, credo... ero vestito di grigio...
E sono grigi i miei capelli...
sono vestito di nero...
È questo il mio passo?
Questa voce, che prende suono dentro di me
ha i ritmi della mia voce di una volta? Sono io o sono il mendico
che s'aggirava furtivo nel mio giardino all'imbrunire?
Mi guardo intorno... Ci sono nuvole e soffia il vento... Il giardino è cupo e malinconico...
Io vengo e vado... Non è vero
che mi ero già addormentato?
I miei capelli sono grigi... E tutto è lo stesso e non è lo stesso...

OM