L'I Ching o Libro dei Mutamenti è l'oracolo più antico conosciuto dall'Uomo. Più vecchio di Delfi e della sacerdotessa Pizia. E' un tipo di Oracolo piuttosto raffinato, complesso, a volte enigmatico, che in origine si avvaleva delle classiche due risposte a qualunque domanda: SI o No. Con il progredire dell'umanità, anche L' I Ching si sono evoluti, fino a formare un complesso reticolo di immagini, sentenze, visioni che pescano nella cultura cinese. Jung, nella prefazione coglie esattamente il senso del Libro scrivendo: "Lo spirito cinese, sembra occuparsi esclusivamente (continua...)
...(continua) degli aspetti casuali degli eventi, cioè quella che noi chiamiamo "coincidenza", mentre quella che noi chiamiamo "causalità", passa quasi inosservato". Jung, dunque, ne ha studiato e sviscerato il fenomeno (bizzarro a suo dire) della "sincronicità". Ho sempre considerato la coincidenza la "sorella minore" della sincronicità, poiché la coincidenza è un soffio, un alito di magia che non comprendiamo (soprattutto nelle storie d'amore usiamo le coincidenze per affermare o negare qualcosa), mentre la sincronicità si avvale degli archetipi. Ricordiamo che Jung la usava proprio nelle sedute terapeutiche, cercando, mediante il simbolo, di penetrare nell'inconscio dei pazienti. Attraverso la lettura dell'esagramma stesso, ma soprattutto nelle sei "righe mutanti" che lo compongono, si entra in un Universo particolare, dove la risposta non esiste, se non recuperata attraverso mille rivoli che portano alla verità. Qui sta la difficoltà di lettura dell'Oracolo, poiché la verità è univoca, ma è preceduta da mille verità. L'unico suggerimento che mi sento di dare è quello di non consultare I Ching sul Web (ci sono decine di siti che ti fanno lanciare le monete). Non ha nulla a che vedere con la nostra mano che lancia le monete in un giorno di sole o di pioggia.
