8000 Km sotto il Segno del Toro

Da una decina di giorni viaggiamo protetti dal Sole in Toro. Come da tradizione volevo appuntare qualcosa su questo Segno (per me più misterioso dello Scorpione), senza cadere nei soliti cliché astromantici. Essendo il Toro il secondo Segno dello Zodiaco, sono partito dalla seconda fatica di Ercole (o Eracle) e lì è iniziato il dramma delle contraddizioni. Se i Segni sono 12 e le fatiche pure, allora nella seconda fatica dobbiamo trovare le simbologie del Toro o ancora meglio un Toro vero. Nessun Toro, ma solo un'Idra dalle mille teste dentro una palude fangosa. Ri-scopro che le 12 fatiche sono rivisitate da Alice Bailey portando il Toro cretese della settima fatica alla numero 2. A questo punto mi chiedo se effettivamente le 12 fatiche secondo i Greci corrispondevano al numero dello zodiaco e trovo risposta affermativa. E nel contempo leggo (non su Internet) che Era per ricompensare il granchio dei suoi servigi lo immortala tra i Segni dello Zodiaco. A questo punto torno in Mesopotamia, dove tutto nacque, ma che poi prese piede in Egitto, dove si realizzò il famoso calendario tebaico, che poi venne rubato, trafugato, copiato (non si sa) dai Sabiani. E' qui arriva Cadmo che "porta" (secondo me proprio sulle spalle) l'Astrologia tra i Greci che poi arriva anche a Roma. Insomma, via terra sono circa 8000 km e non ho concluso niente sul Segno del Toro, anzi mi son proprio perso e non è certo una caratteristica del Taurus. Però ho percorso 8000 km in un tempo lunghissimo, quindi rientro nella nomea del Segno taurino, che lo si vuole lento e riflessivo. E alla fine di tutto una cosa si può ammirare "sine aliento" di questo Segno: la complessa semplicità del giardino fiorito.

OM